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Fare email marketing di successo con le email aziendali generiche

Tempo di lettura: 4 minuti
Ottenere risposta dalle email aziendali generiche

Il primo obiettivo di una campagna di email marketing di successo è quella di dialogare con il giusto interlocutore di riferimento. Il compito di una mailing list è quello di individuarlo. Anche quando si parte da email aziendali generiche.

Il cold email marketing: funziona l’invio a indirizzi aziendali generici?

Sono numerosi i dibattiti critici sull’argomento dell’invio massivo di email: quanto l’operazione sia efficace, invasiva, strategica o lesiva per l’azienda.

Partiamo con un dato di fatto importante, cui spesso non viene data la giusta importanza: con l’innovazione tecnologica, anche le strategie di web marketing evolvono nel tempo. L’email marketing dei primi anni 2000, quello indifferenziato e generalista, quello dell’invio massivo di messaggi rumorosi da mailing list infinite e indistinti di destinatari è sicuramente superato.

Dalle ceneri di questa tipologia di email marketing ne è nata un’altra, più intelligente, mirata e funzionale.

Oggi riceviamo email continuamente e per infiniti motivi: lavoro, comunicazioni istituzionali, newsletter, promozioni, conferme di acquisto o di iscrizione. Ma è anche vero che negli ultimi anni è stato fatto molto per regolamentare il traffico email e tutelare l’utenza. Inoltre, non trascuriamo che abbiamo imparato a gestire, sbrigare e smaltire molto più velocemente le caselle di posta.

L’attenzione selettiva dei destinatari si è raffinata, e sono molto più veloci ad accogliere o scartare i messaggi, la cui consistenza e chiarezza di oggetto e contenuti assume sempre maggiore importanza.

Quali sono i 5 elementi chiave per una email a freddo? Guarda la nostra lezione

Come funzionano norme e filtri antispam per le email aziendali generiche?

I provider di posta (Gmail, Libero, Yahoo etc.) hanno cominciato a proteggere le caselle email rendendo i filtri antispam sempre più intelligenti e capaci di riconoscere chi invia spam da chi fa attività in maniera lecita.

Nel 2018, l’entrata in vigore del GDPR, regolamento sul trattamento e la conservazione dei dati, ha messo in chiaro molte regole sulla privacy e il trattamento dei dati personali.
Non deve esser considerato una potenziale minaccia al cold email marketing, bensì un regolamento che aiuta a proteggere i dati (personali) limitandone l’utilizzo.

Infatti i dati pubblici di persone giuridiche in base al GDPR non sono soggetti a restrizioni e non è richiesto il consenso preventivo per poterli utilizzare. Questo perché il legislatore vuole tutelare la trasparenza nello svolgimento delle attività economiche (rif. Considerando 14 e 47).

Nell’ambito dell’email marketing B2B, il GDPR ha una valenza circoscritta e per alcuni aspetti meno stringente. Il GDPR infatti inserisce l’obbligo di consenso solo per il trattamento di dati personali. Se invece gli indirizzi email sono pubblici e di persone giuridiche (aziende e/o professionisti) possono essere utilizzati anche per finalità di marketing.

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Cold email marketing: meglio spedire a indirizzi nominali o di reparto?

Sfatiamo l’errata convinzione di alcuni che l’email marketing che sfrutti anche mailing list contenenti le email aziendali generiche, relative cioè a dipartimenti, categorie o generiche, come info@, commerciale@, customer@, support@, amministrazione@, siano inutili e poco efficaci.

Nulla di più sbagliato. Sbagliato in generale, ma ancor più negli ultimi tempi.

Prima la pandemia e l’emergenza sanitaria, poi la guerra, hanno reso il web l’unico, o quasi, canale di comunicazione e in questi ultimi anni hanno dato un’incredibile spinta al digitale e al suo utilizzo, ma hanno anche creato un grave stallo in molti settori economici. Hanno reso infatti il mondo del lavoro molto più attento e ricettivo a qualunque comunicazione possa creare opportunità di business. L’email marketing, nella sua versione evoluta, e le mailing list, nel loro utilizzo puntuale, costituiscono una delle leve marketing più potenti di oggi.

Aggiungiamo allo scenario in cui opera il cold mail marketing il veloce turnover del personale all’interno delle società, in parte dovuto allo specifico contesto congiunturale, e in parte alla graduale evoluzione delle modalità contruattalistiche dei rapporti di lavoro, sempre più snelle e flessibili, e spesso declinate su progetti e consulenze.

Le mailing list diventano velocemente obsolete, e necessitano di un continuo aggiornamento. Gli indirizzi nominali nome.cognome@ cognome@ a.cognome, e così via, hanno spesso vita breve.

Entrare in contatto con un’azienda entrando con successo dalla porta principale

Gli indirizzi email che non cambiano mai (cioè le utenze che ricevono sempre la posta e le sezioni di mailing list che restano sempre attive) sono le email aziendali generiche.
Quelle caselle sono le prime ad esser riassegnate alla persona di competenza, non appena c’è un cambio di sedia. Inoltre, sono quasi sempre collegate anche al diretto superiore responsabile, che comunque controlla e seleziona a sua volta, per non perdere alcuna opportunità. Ciò avviene anche per una verifica interna della corretta gestione del flusso di posta.

Le caselle di posta di dipartimento e sezione attività sono la porta principale per entrare in una azienda e raggiungere il nostro interlocutore, per arrivare alla persona che ricopre il ruolo giusto per leggere il nostro messaggio.

E qualora non fossimo arrivati diretti al nostro riferimento specifico, il destinatario della casella con ogni probabilità smisterà il messaggio verso il diretto interessato. Un buon modo per arricchire di contatti mirati la nostra mailing list, tra l’altro.

Cosa significa tutto questo? che la lettura o meno del messaggio, o l’eventuale reindirizzamento, della comunicazione inviata dipende unicamente dal mittente: chiarezza dell’oggetto, sintesi, linearità e coerenza del messaggio diventano fondamentali.

Torniamo ai fondamentali dell’email marketing?

Abbiamo dedicato all’email marketing un ciclo completo di 6 lezioni (qui trovi la prima). Le lezioni trattano ogni passaggio per implementare una strategia di email marketing efficace e incisiva e le buone regole per valorizzare al massimo una mailing list.

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Simone Lanza
Simone Lanza

Fondatore di BTOMAIL e BTOLEAD