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I 7 errori da evitare nell’email marketing

Tempo di lettura: 6 minuti
Errori da evitare nelle DEM

Per ogni strategia di email marketing esistono best practice da seguire, ma altrettanto importanti sono le worst practice: ecco i principali e più comuni errori da evitare.

In uno scenario sempre più competitivo e globalizzato, anche il mondo B2B affina e rivede le proprie strategie di marketing per emergere e differenziarsi dai competitor.
Le aree commerciali di tutte le aziende, e in particolare di quelle che operano nel B2B, sanno che il loro compito è molto importante e delicato. Dunque, utilizzare al meglio tutti gli strumenti a disposizione può essere determinante per ottenere risultati di successo.
L’email marketing è uno degli alleati più potenti. Va utilizzato con molta attenzione in modo che possa sortire tutti i vantaggi che offre.

Per questo è fondamentale conoscere bene e seguire con attenzione le best practice per creare campagne email di successo. Sono numerosi gli articoli che il blog BTOMAIL ha dedicato a questo argomento, compreso un ciclo intero di 6 lezioni e un glossario che possano aiutare ad orientarsi tra tecnicismi e strumenti.
Altrettanto importante è anche conoscere le worst practice, ossia gli errori da evitare per avere una strategia di email marketing di successo.

Abbiamo dunque riassunto per voi qui i 7 errori più comuni da evitare in una strategia di email marketing.

Errori di forma: mittente, destinatario e oggetto

Partiamo dagli errori nell’email marketing più banali e semplici da evitare, ma allo stesso cruciali.
La prima cosa che il destinatario della email visualizza sono mittente, destinatario, oggetto e anteprima. Non trascuriamo questi elementi: da loro dipende se un utente decide di aprire o meno la nostra email.
Prestate soprattutto attenzione a questi errori:

  • mittente nascosto o generico;
  • errori ortografici;
  • oggetto non chiaro, equivoco o smaccatamente commerciale;
  • formule di personalizzazione automatiche del destinatario errate o non funzionanti;
  • sottovalutare il preheader: l’anteprima della email, ossia la porzione di testo che appare al destinatario della mail immediatamente dopo l’oggetto, non va mai lasciata in bianco e deve riportare le parole chiave del messaggio; state attenti che non si interrompa a metà frase.

Errori di contenuto: testo, immagini e link

Il corpo della email è ciò cui è giunto l’utente se hai superato il punto 1. Comincia ora il conto alla rovescia per conquistare il cliente. In questa fase, gli errori che potrebbero compromettere il tuo messaggio sono:

  • errori ortografici: questa parte è sempre prioritaria perché, oltre ad esser fastidiosi, gli errori rischiano di cambiare il significato di una frase;
  • errori di link nel testo, nella CTA (Call To Action) o nelle immagini;
  • troppe immagini o troppo testo: la giusta proporzione tra testo e immagini rende più scorrevole la lettura e comprensibile il messaggio. Il testo deve essere valido e accattivante, le immagini coerenti. Meglio evitare allegati, mentre immagini o gif non devono superare i 100 KB ciascuna, ognuna con il rispettivo testo alternativo;
  • trascurare la visibilità della CTA: il clic sulla Call To Action è il vostro obiettivo, non va messa in secondo piano, ma anzi dev’essere facile da trovare e, perché no, ripetuta;
  • autoreferenzialità: soprattutto nel mondo B2B, il cliente con i suoi servizi e prodotti avrà un suo brand da promuovere, non commettiamo l’errore di dare troppo rilevanza al nostro se non come semplice garanzia di qualità e affidabilità.

Errori di struttura: template, responsività e disiscrizione

Ci sono anche alcuni errori da evitare nell’email marketing di ordine strutturale, che rischiano di farci perdere le opportunità di una campagna di marketing:

  • trascurare la responsività e la visibilità sui diversi device: la nostra email potrebbe essere visualizzata, oltre che dallo schermo del computer, anche da telefono o tablet. Se non abbiamo strutturato l’email per essere responsive, rischiamo di comprometterne la visualizzazione e fare una pessima figura;
  • template fuori luogo e non distintivo: non utilizziamo un template troppo chiassoso o non coerente con il settore di riferimento. Inoltre, utilizziamo grafica e colori caratteristici del nostro brand, che ci rendano riconoscibili e distintivi in ottica di fidelizzazione. Continuare a cambiare non è una buona idea. Affidiamoci a una grafica piacevole, non ingombrante, di contorno al messaggio principale e che dia giusta enfasi alla CTA;
  • link di disiscrizione non visibile: oltre a dover esser presente, come stabilito dal GDPR, è importante che l’utente lo possa trovare e utilizzare facilmente; potrebbe altrimenti infastidirsi o essere tentato di segnalare l’email ricevuta come spam, con conseguenze sulla nostra reputazione come sender.

Non affidarsi a liste di email conformi al GDPR

Se il nostro messaggio è ben strutturato e siamo riusciti ad assegnargli forma e contenuto ben curati, è importante che venga inviato a tutti i nostri possibili clienti. Altrimenti avremo lavorato inutilmente.

Affidarsi a un database ricco, valido aggiornato e in regola con il GDPR vigente è forse la parte più importante e delicata di ogni campagna di email marketing.
Se abbiamo qualcosa di valido da dire o offrire, ma il nostro messaggio non arriva a nessuno o alle persone sbagliate, il nostro business non ha speranze di successo.

Ecco gli errori di email marketing più comuni legati al database:

  • trascurare le norme di privacy: è importante innanzitutto tenere presente che il regolamento europeo chiarisce che il General Data Protection Regulation (GDPR) si applica ai dati personali delle sole persone fisiche, escludendo le persone giuridiche, gli enti e le associazioni. L’email marketing B2B è dunque dispensato dal regolamento GDPR pur godendo comunque della tutela del Codice Civile. Le liste B2B di BTOMAIL rappresentano lo strumento strategico privilegiato per fare email marketing nel pieno rispetto di ogni normativa sulla privacy vigente in Italia e nell’Unione Europea;
  • non utilizzare liste profilate: le campagne email devono essere inviate a indirizzi email profilati per categoria merceologica e area geografica. Solo così si è certi che il messaggio arrivi a un destinatario interessato al vostro prodotto o servizio. BTOMAIL offre mailing list di lead profilati e in target con la vostra attività;
  • non aggiornare e validare il database: gli indirizzari email devono essere basati su mailing list verificate e aggiornate. Il continuo turn over, l’alta natalità e mortalità delle medie piccole imprese nazionali e il veloce cambio dei domini di riferimento rendono necessario un continuo monitoraggio degli indirizzi email. Ciò garantisce di non sprecare alcun invio. BTOMAIL dispone inoltre di un algoritmo proprietario di verifica e validazione degli indirizzi email.

Liste di email valide e a prova di GDPR: richiedile su BTOMAIL.

Non organizzare il proprio database indirizzi email

Affidarsi a un database ricco, affidabile e aggiornato è solo il primo passo per strategie di email marketing efficaci. Nel tempo, infatti, ci sono due azioni da seguire e di cui spesso ci si dimentica:

  • arricchire con altre liste email il nostro database di indirizzi;
  • aggiornare costantemente i contatti acquisiti, per evitare di incorrere in spam, scarsa deliverability, di divenire oggetto di spam trap o di rivolgerci a un pubblico non più interessato.

Un prezioso supporto per le vostre campagne di email marketing è offerto dalle piattaforme di marketing automation. Attraverso questi strumenti è possibile programmare e organizzare gli invii, proporre promozioni personalizzate e monitorare atteggiamenti e abitudini. La strategia sarà così sempre ottimizzata giorno dopo giorno.

Un caso concreto di marketing automation ottimizzata: MDirector

Inoltre, per ogni invio è necessario organizzare e segmentare le liste contatti per raggiungere il giusto target. Ricordate di testare più messaggi e modalità di invio, in modo da valutare i risultati in base alle diverse opzioni di testo e creatività.

Non monitorare le performance

Per poter valutare e perfezionare la strategia di email marketing adottata, è necessaria un’attenta e regolare misurazione del ROI (Return on Investment).

Uno dei principali errori di email marketing commessi dalle aziende è quello di considerare un’azione di marketing B2B come singola azione e non come parte di una strategia più complessa. Ogni azione va infatti monitorata nel suo andamento ed eventualmente corretta in base alle evidenze riscontrate.

È grazie all’analisi che possiamo proporre nuove idee e nuovi contenuti. Solo in questo modo si possono ottenere buoni risultati.

Mai più liste di email non aggiornate o profilate: scegli BTOMAIL.

Non sfruttare le informazioni dal web

Conoscere gli utenti che visitano il nostro sito e sapere a cosa sono interessati è fondamentale. Così infatti potremo formulare forma, struttura e contenuti appropriati per le nostre email commerciali.

Quante persone hanno visitato il nostro sito? Su quali contenuti si sono maggiormente soffermati? Sono dati importanti quanto il numero di email aperte o i clic ricevuti.
Non dare importanza a questi dati significa perdere l’occasione di conoscere meglio i potenziali clienti per proporre loro soluzioni ad hoc e rafforzarne l’engagement.

Per questo esiste uno strumento molto utile per le aziende: BTOLEAD.

È una piattaforma digitale che permette di identificare le aziende che visitano il vostro sito web. Con BTOLEAD possiamo infatti scoprire quali sono le aziende e i potenziali clienti che stanno visitando il sito aziendale. È possibile ottenere l’anagrafica completa dell’azienda e recuperare le informazioni indispensabili: mail, telefono, social, pagine viste…
In questo modo possiamo ricevere automaticamente e quotidianamente contatti qualificati e caldi, potenzialmente interessati.

Simone Lanza
Simone Lanza

Fondatore di BTOMAIL e BTOLEAD